Talent Management, nel senso più letterale, è la gestione dei talenti in azienda. Qual è la definizione di talento? La letteratura lo definisce in questo modo: persona dotata di una capacità intellettuale non comune, associata a genialità o estro vivace, intelligenza intuitiva o emotiva e creatività (Fonte: “Talent Management e Successione dei Leader”, Andrea Vettori e Corrado Reho – Franco Angeli Editore 2010). Ma il passaggio alla quarta rivoluzione industriale sta traghettando le imprese pubbliche e private verso una nuova dimensione detta bimodale, perché costituita da un ecosistema di risorse, fisiche e virtuali che sta sovvertendo usi e costumi su scala globale. Se è giusto guardare all’impatto dei digital enabler, ovvero alle tecnologie che rendono possibile quello che prima pareva inimmaginabile, come Cloud, IoT, Mobile, Analytics, Blockchain, non bisogna dimenticare che, come sempre avviene, i soli mezzi non fanno il cambiamento. Tutte le evidenze portano a vedere il digitale come componente chiave in tutti i mestieri, nuovi e di sempre.
Le tecnologie digitali, infatti, hanno permeato progressivamente ogni settore a qualunque livello organizzativo, influenzando il nostro modo di produrre, di pensare, di interagire e di comunicare. Un mix tecnologico di automazione, informazione, connessione e programmazione ha innescato un forte cambio dei paradigmi tecnologici e culturali che, coinvolgendo il sistema Paese in tutte le sue forme, generano nuovi modelli di sviluppo e di servizio all’insegna di una trasformazione sempre più spesso sinonimo di disruption.
Il problema con il Talent Management è risolvere il digital skills gap, ovvero la carenza di competenze digitali disponibili rispetto a quelle richieste dal mercato del lavoro. Detto più semplicemente: mancando le persone che abbiano quelle capacità digitali che oggi le aziende e le organizzazioni cercano, fare Talent Management è sempre più difficile.
In un momento di forte trasformazione dell’economia e del mercato del lavoro, la domanda di competenze qualificate STEM, (Science, Technology, Enginnering e Mathematics) supera abbondantemente l’offerta, tra l’altro sbilanciata a favore di percorsi di studi meno appetibili. Secondo gli esperti, è molto probabile che il gap tra domanda e offerta di giovani talenti andrà sempre più acuendosi nei prossimi anni visto che la scuola e l’università sono lente ad adeguare la propria offerta formativa alle esigenze del mercato del lavoro.
«La Guerra dei Talenti non è mai finita – hanno sottolineato Scott Keller e Mary Meaney, McKinsey senior partner e autori del saggio Leading Organization -. I manager dovrebbero costantemente ripensare le modalità con le quali le loro aziende vogliono attrarre, motivare e trattenere i dipendenti».
Secondo i dati più aggiornati dell’Unione Europea, entro il 2020 si registrerà un deficit di 825.000 risorse con competenze tecnologiche. Le competenze digitali, in particolare, sono legate all’ICT e al Web, all’evoluzione delle Telco e al diversificarsi delle strategie di produzione, di distribuzione, di vendita e di marketing e, in generale, di servizio. Al di là delle predizioni degli analisti, la velocità della trasformazione digitale sta portando a un mercato schizofrenico: i responsabili HR cercano professionalità del digitale e non le trovano.
Talent Management: qual è il processo di gestione dei talenti in azienda
Sinonimo anche di Human Capital Management (Gestione del Capitale Umano) e di HR Information System (Sistema Informativo delle Risorse Umane) o HR Management System (Sistema di Gestione delle Risorse Umane), il Talent Management è un processo estremamente complesso che richiede metodologie e strumenti di supporto. Anche perché ai resposabili HR è richiesta una capacità di gestione delle risorse a ciclo continuo. Soprattutto considerando come le persone oggi utilizzino a supporto della propria produttività individuale e aziendale un numero crescente di tecnologie digitali.
L’evoluzione digitale, infatti, è incalzante. La progressiva integrazione di sempre nuove componenti tecnologiche va non solo capita, ma anche sperimentata, prima di essere messa in produzione e costantemente aggiornata. Non solo: ogni tipo di innovazione e integrazione va comunicato per poter condividere le vision e le opportunità associate allo progressivo sviluppo. Per i responsabili HR fare Talent Management significa acquisire una nuova agilità sia nel modo di reclutare sia nel modo di gestire ogni singolo talento.
È necessario:
- Saper individuare, valutare e ingaggiare i talenti, definendo contratti adeguati alle aspettative delle risorse e agli obiettivi aziendali
- Programmare percorsi di formazione funzionali a ogni risorsa e tali da consentire ai talenti di continuare a crescere e rimanere motivati per portare sempre un valore aggiunto all’azienda
- Definire momenti di ascolto e di scambio in cui raccogliere i feed back dei talenti in merito alle attività svolte in azienda e capitalizzare le informazioni per migliorare i processi organizzativi e decisionali
- Riprogettare i paradigmi organizzativi, introducendo piani di migrazione e ridefinizione dei ruoli in base alle tipologie di progetto in cui i talenti possono essere di volta in volta coinvolti
Strumenti e servizi a supporto del Talent Management
L’area HR si dovrà occupare di dipendenti e collaboratori fornendo loro una serie di servizi e di strumenti, come:
- training
- coaching
- e-learning
- partecipazioni in task force
- workshop specifici e seminari
- counselling
- programmi innovativi lavoro/vita privata
- percorsi di carriera
- programmi di sviluppo
- compensation competitiva (tangibili: salario, benefit, riconoscimenti, premi. Intangibili: programmi di apprendimento e sviluppo, ambiente e clima organizzativo, bilanciamento lavoro/tempo libero)
- misurazione della customer satisfaction
- gestione delle performance
Strategie di selezione dei talenti: il compito degli HR nel Talent Recruiting e Management
Il Talent Management riconosce a ogni risorsa aziendale una valenza che va oltre il ruolo per cui la persona è stata cercata e ingaggiata. Più che essere pensato come un approccio riservato a un elite dell’organizzazione, infatti, il Talent Management porta i migliori risultati in azienda se pensato come un approccio da estendere con sistematicità a ogni livello dell’organizzazione.
La direzione HR deve imparare a gestire tutta una serie di processi che vanno ben oltre la pianificazione delle risorse umane. Il Talent Management deve essere pianificato in modo da:
- Stimolare la cultura aziendale
- Far prendere coscienza ai leader del ruolo dei talenti all’interno dell’azienda
- Gestire tutto il processo formale
- Aver un piano di Succession Management sempre aggiornato (con un elenco dei possibili successori per le posizioni chiave)
- Valutare i risultati
- Avere un programma di recruiting, nel caso di renda necessario ricorrere al mercato estero per le posizioni chiave
Un processo di Talent Management ben gestito, in conclusione, porta a ottimi risultati di business, motiva le persone, le fidelizza e diminuisce il turnover e i costi di recruiting.
Laura Zanotti